L’associazione culturale “Tra Terra Cielo e Mare” di Renato Verdecchi, con la collaborazione tecnica dell’associazione culturale “ILCORTO.IT”, presentano la decima edizione del Concorso internazionale “FLAMINIO Film Festival 2023” che ha come sottotitolo "IL CORTOMETRAGGIO: UN RAMOSCELLO PENSANTE" per promuovere e valorizzare il mondo dei cortometraggi italiani e stranieri di ogni genere: anche questa edizione vuole essere in particolare un riflettore sui giovani Filmmaker.
Il concorso ha un tema unico: "TEMA LIBERO". L’iscrizione al 10° “FLAMINIO Film Festival 2023” è GRATUITA ed ogni autore potrà inviare più cortometraggi. Ogni cortometraggio deve avere durata massima di 20 minuti. La scadenza di invio delle opere è fissata per giovedì 31 agosto 2023.
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Il rito di passaggio per qualsiasi regista è realizzare il primo cortometraggio, che è il momento in cui i registi si fanno le ossa e diventano davvero maggiorenni. Imparano a fare cinema facendo molti errori, grandi e piccoli. È forse il sistema di filtri cosmici per eliminare gli indegni o i riluttanti. È anche un viaggio epico attraverso le vette più alte e le valli più profonde, poiché i registi alle prime armi imparano rapidamente che non è facile avendo solo poche persone, un microfono a braccio e una telecamera.
Il cinema è difficile. È difficile fare un film straordinario. È difficile fare un film medio. È persino difficile crearne uno terribile.
Di seguito sono riportati nove suggerimenti essenziali che possono aiutare i registi a preparare, produrre e affrontare le numerose prove e tribolazioni della realizzazione di quei primi cortometraggi.
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David Goyer (scrittore, produttore e regista), noto per il suo lavoro su Batman Begins, Man of Steel e la trilogia di Blade, ha infranto alcuni dei semplici metodi che ha usato durante la creazione del mondo del mito. Una delle lezioni più preziose che ha condiviso con il suo pubblico incantato è stata che quasi tutte le storie, su qualsiasi mezzo visivo, rendono omaggio al materiale originale e che poiché la vita non esiste nel vuoto, a volte ciò significa che devi andare fuori e trovalo.
Gli scrittori a volte dimenticano che sebbene uno sia tipicamente definito dalla sua occupazione, gli scrittori in realtà non sono prima scrittori: sono esseri umani che scrivono.
Le storie, a tutti gli effetti, sono vagamente basate su alcuni elementi dell'esperienza di vita reale. Fondamentalmente, gli scrittori sono studenti esperienziali che bramano il dramma, imparano dai propri errori e riflettono profondamente sul modo in cui funziona il mondo.
Raccontiamo storie dall'età della pietra. Ora, come creatori di contenuti moderni, le storie vengono raccontate attraverso mezzi visivi, che si tratti di animazione, fotografia, film o televisione. Quando si tratta di scrivere per la televisione e il cinema in particolare, gli sceneggiatori devono soprattutto tenere presente che affinché l'arte possa imitare la vita, la vita deve prima essere vissuta. E a volte questo significa uscire dalla tua scatola. Letteralmente.
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La classica storia di Giuletta e Romeo celebrata da William Shakespeare ha avuto decine di trasposizioni cinematografiche, fin dagli albori del cinema, ricordiamo il primo muto del 1912 con la regia di Ugo Falena. Successivamente ne sono seguite oltre 40, la maggior parte con lo stesso titolo e storia, altri con alcune varianti come nel 1936 Romeo, Julia a tma con Romeo che cerca di proteggere l'ebrea Giulietta dai nazisti; o come nel 1961 West Side Story che ha preso la stessa storia d'amore e l'ha collocata nel mondo delle gang di strada, concentrandosi musicalmente sia sulla storia d'amore che sulle faide tra le due bande;
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In che modo i film dell'orrore riescono a spaventare il pubblico così facilmente? Gli umani sono strani. A volte siamo curiosi fino all'eccesso. Cerchiamo brividi mettendo in pericolo la nostra vita mentre saltiamo da aeroplani, scaliamo montagne, scappiamo da tori all'inseguimento, ci tuffiamo da un ponte con una sola corda a salvarci, ecc. Altri lo abbassano di un livello salendo sulle montagne russe e altre giostre da brivido che si trovano nei carnevali, nelle fiere e nei parchi di divertimento. E poi ci sono i film dell'orrore.
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“Quando la tua storia è pronta per essere riscritta, tagliala all'osso. Sbarazzarsi di ogni grammo di grasso in eccesso. Questo farà male; rivedere una storia fino all'essenziale è sempre un po' come uccidere dei bambini, ma va fatto.» di Stephen King.
Non si tratta di riscrivere: si tratta di tagliare la sceneggiatura il più possibile per renderla la più magra delle "carni" per studi, produttori, talenti e rappresentazioni su cui banchettare.
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Il segreto del successo del film "Smetto quando voglio" (con la regia di Sydney Sibilia, che ne è stato anche soggettista e sceneggiatore, ed Edoardo Leo interprete principale) sono le idee nuove e la recitazione di ottimo livello. Noi conosciamo da tempo (perchè hanno inviato i loro corti al nostro concorso annuale) due personaggi del calibro di: Sydney Sibilia un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, ha scritto e diretto vari cortometraggi come: L'ombra della chiave inglese (1998), Marzo (2004), Cachaça (2005), Iris Blu (2005), Noemi (2007), Oggi gira così (2010) e Io sì, tu no (2017); mentre Edoardo Leo è un attore, sceneggiatore e regista italiano, dopo aver partecipato come attore a due cortometraggi (7, 5 gradi alcolici, 2001; Tutto brilla, 2004) nel 2011 ne ha girato lui stesso uno dal titolo: L'acqua e la pazienza.
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Sempre più spesso i cortometraggi vengono utilizzati come prova del fatto che una storia "funziona". Che si tratti di drammi di successo come Whiplash o successi di fantascienza come District 9, un cortometraggio può fornire una solida base per l'adattamento in un lungometraggio. Tieni presente che un cortometraggio è una storia completa concisa. NON è una presa in giro, né un trailer. Un cortometraggio è proprio questo: un film che racconta una storia completa in un lasso di tempo relativamente breve.
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La compagnia di produzione cinematografica Helios Film nata a Velletri nel 1908 ed attiva fino al 1916 produsse ben 33 cortometraggi, secondo quanto riportato nella pagina italiana di wikipedia.org che li elenca tutti.
Noi siamo in possesso di un ulteriore cortometraggio, naturalmente muto, che non è in quell'elenco, dal titolo: "MOZART Vita, amori e dolori di un artista" prodotto dalla Helios Film, con la regia di Enrico Gluckemann della durata di 31 minuti, databile negli anni circa 1910/1912.
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“Lavorai per tre anni a un film da 16 millimetri che fu utilizzato al massimo come plettro per le chitarre. Fui molto deluso quando compresi che non era per niente buono. Ma fu la mia scuola di cinema. Quando tutto era finito sapevo come fare un film.” (Quentin Tarantino). Che significa la frese di Tarantino (l'ho trovata pubblicata da Luca Paris)? che la teoria è bella, ma la cosa più importante è la pratica. Bisogna mettere in pratica ciò che si vuole fare. Se non si fanno vari tentativi non si può raggiungere il traguardo. Ma la cosa ancora più importante è osservare con una criticità da estraneo il nostro lavoro.
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Aggressione all’ex premier Giuseppe Conte. All’arrivo in piazza a Massa per un evento elettorale, il leader M5S ha iniziato la consueta stretta di mani tra la folla che si era radunata. Il No Vax, avvicinandosi e fingendo di voler stringere la sua mano, lo ha poi colpito sul volto iniziando a inveire contro le misure di contenimento e protezione introdotte durante l’emergenza pandemica. L’aggressore è stato allontanato dalle forze dell’ordine. Lo riportano in una nota fonti del M5s. “Il dissenso è legittimo, ma questa manifestazione violenta esula dal contesto democratico”, ha dichiarato in seguito il presidente pentastellato. “Quando ci si assume una responsabilità di governo si prendono decisioni difficili in momenti di grande difficoltà per l’intero Paese, come accaduto durante la pandemia. Non si può accontentare tutti nonostante si lavori al bene di tutti. Il signore che mi ha aggredito, che è un no vax convinto, ha dimostrato con il suo gesto violento che questo tipo di derive sono fatte da persone irresponsabili. Se avessimo seguito le loro indicazioni probabilmente oggi saremmo una comunità completamente distrutta” ha commentato l’ex premier.
Leggi tutto: Giuseppe Conte aggredito da un no vax: il presidente del M5s colpito al volto
E' difficile, se non impossibile che un cortometraggio italiano riesca ad uscire e girare in più di 90 sale italiane. E' come conquistare un piccolo Oscar. Ci è riuscito nel suo piccolo "Strani accordi" un film di Stefano Veneruso interpretato da Maria Grazia Cucinotta. Proprio grazie ad una delle attrici più famose del panorama italiano il cortometraggio ha avuto la sua giusta visibilità. Abbiamo incontrato Maria Grazia per capire quali sono le reali diversità tra un cortometraggio ed un film.
Molti attori, ma non solo, snobbano i corti, come tu giudichi questa esperienza?
"Sinceramente io ne farei uno al giorno. E' un modo divertente che ti da la possibilità di realizzare nel tuo piccolo dei sogni che sono anche dei messaggi. Il corto è passione. E' passione verso il cinema ma è anche un modo per sperimentare e per crescere".
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Sono molto appassionata del fatto che se ti identifichi come regista, in particolare come regista emergente, dovresti sempre letteralmente fare Cortometraggi. Più facile a dirsi che a farsi, ma se sei veramente determinato a farlo, troverai un modo. Sono una sceneggiatrice/regista e, dopo aver completato il mio primo cortometraggio nel 2016, mi sono immersa profondamente nel mondo della scrittura di sceneggiature. Siamo consapevoli che, a meno che una comoda somma di denaro non ci sia caduta tra le mani, avremmo bisogno di fare qualcosa che costa quasi nulla. In particolare per i cortometraggi, sì, ci sono sovvenzioni, concorsi e altre opportunità per contribuire al budget del tuo progetto, per molti dei quali ho fatto domanda e continuerò a farlo.
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Ascoltare la musica mentre scrivi può essere la chiave per far ripartire il tuo processo di scrittura, iniettando emozione, tono e atmosfera in ogni singola scena e momento della tua sceneggiatura. La musica può darti l'ispirazione e la spinta di cui hai bisogno per affrontare quell'ispirato sprint di scrittura in cui, prima che tu te ne accorga, hai improvvisamente scritto venti pagine fantastiche. La più grande necessità che ha uno sceneggiatore è l'ispirazione. Senza ispirazione il processo di scrittura non esiste: sei sorpreso a fissare quello schermo vuoto con il cursore lampeggiante in attesa che tu scriva qualcosa. Ma non puoi aspettare che ti venga l'ispirazione. Devi andare a trovarla.
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Mancano poche ore al via del festival di Sanremo 2023, ma le polemiche sono dietro l'angolo. L'ultima in ordine di tempo è legata alla presenza di Roberto Benigni, annunciato in conferenza stampa da Amadeus. .......... Social scatenati, ma non solo: c'è chi si interroga sul compenso che percepirà il settantenne, complici le polemiche dell'edizione 2020. L'Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi ha preso posizione sull'ingaggio di Benigni, chiedendo alla Rai di rendere pubblico compenso del comico. "In tal senso siamo pronti a presentare una formale istanza d’accesso all’azienda e un esposto alla Corte dei Conti per conoscere i dettagli sul contratto tra la rete e il comico toscano", si legge nella nota diramata. L'associazione ha ricordato gli scandali legati ai maxi-compensi riconosciuti dalla televisione di Stato all'artista Castiglion Fiorentino, a partire da quanto accaduto nell'edizione del 2020. In quell'occasione, portando l'esegesi del Cantico dei Cantici, si parlò di un cachet - mai confermato - da 300 mila euro. L'Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi ha aggiunto:"Crediamo sia giusto in questo momento di grande difficoltà economica per il paese garantire massima trasparenza ai cittadini che finanziano la Rai attraverso il canone, e rendere pubblici i compensi che la Rai riconosce ad ospiti di eccezione come Roberto Benigni, e se non otterremo risposta siamo pronti a presentare una formale istanza d’accesso alla Rai e una segnalazione alla Corte dei Conti".
Leggi tutto: "Quanto lo pagate?". È bufera su Benigni a Sanremo
CONCORSO GRAN PREMIO “ilCORTO.it FESTA INTERNAZIONALE di ROMA 2023“ - 15° edizione - Iscrizione GRATUITA - Scadenza 30 Novembre 2023
ORGANIZZAZIONE: L'Associazione Culturale senza scopo di lucro “ilCORTO.it”, visto il successo delle precedenti 14 edizioni, sia in termini di qualità che di quantità, organizza la nuova edizione del Concorso Gran Premio “ilCORTO.it FESTA INTERNAZIONALE di ROMA 2023” rivolto ai Registi e Filmaker italiani e stranieri, agli Istituti scolastici, Università, Associazioni e Società che hanno prodotto cortometraggi.
OBIETTIVI: Nell'intento di valorizzare, promuovere e divulgare il Cortometraggio come forma espressiva particolarmente valida ed attuale a livello sociale e culturale; per sviluppare le potenzialità dei linguaggi artistici dei nuovi media; per rispondere alle esigenze di crescita culturale dei giovani Registi emergenti che continuano a stupirci con le loro capacità creative e per dare a tutti i Registi e Filmaker di talento la maggiore visibilità possibile, anche questa edizione non sarà solo un Concorso ma anche una Festa. Infatti proseguendo la nostra politica di dare la maggiore visibilità possibile ai cortometraggi arrivati, una giuria tecnica li selezionerà per vari eventi e proiezioni durante tutto l’anno 2023.
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Il 10 novembre scorso Nicola Zingaretti, poco prima di dimettersi da presidente della Regione Lazio, sventolava i propri successi di fronte alla Corte dei conti: «È finita la stagione dei debiti, lascio i bilanci in attivo». Parole che, prese alla lettera, non si possono contestare. Ma a ben guardare i problemi sono ancora tutti sul tavolo. I debiti non sono scomparsi, e ce n’è uno, in particolare, che peserà come un macigno sulle casse regionali dal prossimo anno. Si tratta di un mutuo monstre da 9,3 miliardi di euro che dovrà essere pagato a partire dal 2024 con rate annuali da 325 milioni. Un’eredità gravosa per chi si troverà a guidare la Regione dopo il voto del 12 e 13 febbraio. A scovare questo maxi-debito "scaricato" sulla prossima legislatura regionale è stato il capogruppo della Lega in Regione Lazio Angelo Tripodi. A mettere tutto nero su bianco è l’Osservatorio sul debito regionale che ripercorre la storia dal principio. Per pagare i fornitori, dieci anni fa la giunta Zingaretti si fece anticipare dal ministero dell’Economia circa 9,8 miliardi di euro, per la precisione 9.786 miliardi, così ripartiti: 5.932 miliardi relativi alle anticipazioni per debiti non legati alla sanità e i rimanenti 3.854 miliardi legati proprio alla sanità.
Leggi tutto: Regione Lazio, l'eredità di Zingaretti è un mutuo da 9,3 miliardi
Con sprezzo del ridicolo, ieri il capo della Casa Bianca ha detto che riempire di carri armati l’Ucraina non è un’offensiva contro Mosca, e chissà perché i russi non l’hanno capito, e per risposta hanno sperimentato un nuovo missile ipersonico. Purtroppo, il presidente americano ha bisogno di questa guerra come il pane, per sperare di vincere le prossime elezioni e far correre l’economia Usa sulle spalle di quella europea massacrata dal caro energia. Perciò non c’è al mondo un solo canale diplomatico aperto, e alle armi si risponde con altre armi, in un’escalation che ha un epilogo già scritto. Noi europei siamo in scia a questo gioco, e l’Italia, al pari dei nostri partner, butterà via altre centinaia di milioni, inviando mezzi militari che aiuteranno ad allungare i combattimenti. Non c’è altra tattica, o strategia, dietro la cieca ubbidienza alla logica di una guerra che nessuno può vincere.
Leggi tutto: I servi sciocchi della guerra
..... Donna risoluta e bellissima, caparbia e consapevole del proprio fascino, capricciosa e determinata, riuscì ad affermarsi con la rinascita del cinema italiano del primo dopoguerra, e poi negli anni sessanta a farsi conoscere non senza lasciare cuori infranti dietro di sé nella culla di Hollywood. Sex symbol e interprete originale di moltissimi numeri musicali in scena, coraggiosa finta trapezista tra le braccia di Burt Lancaster e popolana invasata di fianco a Vittorio De Sica, la Lollo è stata un’artista a tutto tondo che mai si è lasciata conquistare dell’evanescenza di paillettes e chiacchiere dello star system. Non doveva e non voleva diventare attrice, ha spiegato più volte Gina, citando l’aneddoto del doppio destino che bussa alla sua porta: “Studiavo all’Accademia di Belle Arti e dunque la mia carriera era indirizzata all’arte, alla scultura, ma poi mi hanno fermato davanti l’Accademia per ben due volte, mi hanno chiesto di fare la protagonista di un film, dopo dieci giorni hanno cercato di convincere mia madre e io non sapevo cosa inventare e allora fine ho chiesto loro un milione di lire e mi hanno detto sì e sono rimasta a bocca aperta”.
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