Termovalorizzatore il modello Copenaghen 2Gli impianti trattano di tutto lavorando a pieno carico e l’elettricità prodotta è scarsa e inquinante, ma una pista da sci non si nega a nessuno… Il decreto Aiuti passato al Senato ha attribuito poteri commissariali al sindaco Roberto Gualtieri, per gestire i rifiuti, e lui ha subito annunciato un inceneritore da 600/700.000 tonnellate.  Qualcuno sostiene che tratterà i rifiuti indifferenziati senza altro preventivo trattamento, dato che Roma non arriva a produrre una simile quantità di combustibile da rifiuti, non resterebbe che importare combustibile oppure mandare ad incenerimento tutto l’indifferenziato della Capitale, che comunque aumenterebbe lasciando disagio sulle strade e insostenibilità sui siti degli impianti. L’Ue stabilisce che la gestione dei rifiuti deve rispettare la gerarchia dei trattamenti, ma anche dismettere inceneritori, che non possono essere alimentati a talquale, quando non recuperano abbastanza energia e sarebbe questo il caso di Roma.

Ma questa non è la sola criticità e narrazione edulcorata. Continua infatti, con l’impianto di Copenaghen, il viaggio dentro i reali numeri dell’impatto dei tanto decantati impianti di incenerimento rifiuti, usati dal sindaco Gualtieri per sponsorizzare, in modo strumentale, il mega progetto di “termovalorizzatore” di Roma. Numeri e dati ricavati dalle schede tecniche degli impianti analizzate in collaborazione con l’Associazione Salute Ambiente di Albano-Cancelliera.  Come funziona quindi il modello “virtuoso” di cui tutti parlano?

Per scoprirlo basta leggere quello che scrive la società che ha costruito il forno ed il sistema di depurazione dei fumi, la Babcock & Wilcox Vølund. L'impianto brucia-rifiuti riceve 400mila tonnellate l'anno di spazzatura. Quello che Gualtieri vuole realizzare, proprio accanto alla discarica di Albano, sarebbe identico a questo, solo grande quasi il doppio, in modo da poter incenerire circa 700 mila tonnellate l'anno di rifiuto!

Termovalorizzatore il modello Copenaghen 1-L'inceneritore di Copenaghen non brucia solo rifiuti 'non riciclabili', al contrario di quanto si racconta, ma circa il 49% di Rifiuti Soliti Urbani e Assimilati prodotti nell'area della capitale danese. Significa che in camera di combustione vengono inceneriti sia rifiuti indifferenziati urbani che i rifiuti già separati con il Porta Porta, vale a dire carta, plastica e legno, che dovrebbero essere riciclati ed invece vengono utilizzati per alzare le temperature del forno, bruciando meglio dei rifiuti indifferenziati.

-Le scorie prodotte dall'inceneritore di Copenaghen sono pari a 90mila tonnellate l'anno, dati dichiarati dall'azienda, e rappresentano il 22,5% circa del totale del materiale bruciato. Vanno smaltite in apposite discariche per rifiuti speciali. L'inceneritore di Gualtieri, essendo più grande, ne produrrà, stando a questi dati, circa 157mila tonnellate l'anno, una quantità sufficiente a riempire un Colosseo e mezzo ogni singolo anno.

Dove verrà costruita la discarica in cui interrare tutte queste scorie?

-I fumi inquinanti prodotti dall'inceneritore vengono filtrati.I filtri industriali per ripulire questi fumi dove verranno seppelliti? Nella stessa discarica utilizzata per le scorie? O in un altra e seconda discarica?

- L'energia elettrica prodotta dall'inceneritore di Copenaghen è pari a circa 1,330 Giga Watt ora. Viene rivenduta, a cari prezzo, per il 90% circa ai cittadini della zona mentre il 10% viene utilizzato per consumi interni all'impianto industriale. I cittadini però già pagano tasse sui rifiuti, perché devono pagare 2 volte lo stesso circolo solo per il profitto di pochi privati?

-Per funzionare l'inceneritore di Copenaghen consuma 850mila metri cubi l'anno di gas metano, sempre più raro, prezioso e costosoL'inceneritore di Gualtieri ne utilizzerà molto di più, ossia 1 milione e 500mila metri cubi l'anno. Il Sindaco di Roma Capitale, da chi comprerà il gas metano, dalla Russia o dall’Algeria? Il prezzo altissimo per l'acquisto del metano ricadrà sui cittadini che pagano le già salatissime bollette dei rifiuti, altro che la tanto sventolata riduzione drastica della TARI.

Roma produce 1,7 milioni di tonnellate annue (T/a) di rifiuti urbani, con circa 950 T/a di indifferenziato, avendo una raccolta differenziata che ammonta al 43%. Da questo indifferenziato si ottengono 250mila tonnellate di combustibile (carta e plastica prevalentemente), che oggi vengono trasferiti a San Vittore del Lazio o all'estero.

In Europa molti Paesi hanno troppi impianti o comunque impianti troppo capienti rispetto alla produzione di rifiuti, quindi importano combustibile da rifiuto, il CDR o Combustibile Solido Secondario, il CSS, restando fermi sulla differenziata.

Per questo l'Ue, col Pacchetto Economia Circolare del 2018, ha equiparato allo smaltimento in discarica l'incenerimento e il trattamento meccanico - che predispone all'incenerimento: tutti questi trattamenti sui rifiuti urbani devono totalizzare insieme il 10% del totale dei rifiuti urbani (a Roma discarica+tmb+incenerimento dovrebbero ammontare a 170mila T/a, mentre oggi superano il totale dei rifiuti prodotti).

L'Ue stimola così gli Stati a dotarsi di impianti di recupero materia e di soluzioni che sin dalla riduzione e la raccolta consentano di diminuire mole, costi, impatti e danni, nonché profitti di pochi, nella gestione rifiuti urbani. A questo nelle settimane precedenti si è aggiunto il pronunciamento della Corte di Giustizia UE, che condanna gli Stati a sanzioni per le emissioni di CO2, emissioni alle quali contribuiscono grandemente gli inceneritori.

Il Piano Regionale Gestione Rifiuti del Lazio recepisce, assieme al resto della normativa, l’obiettivo di ridurre l'incenerimento per questo risultano davvero irricevibili le parole del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante l'intervista alla “Festa dell'Unità”, “sul termovalorizzatore a Roma ha ragione il sindaco Roberto Gualtieri e penso che abbia fatto bene”.

Sicuramente la situazione nella Capitale è insostenibile, le cittadine e i cittadini sono stati portati a un tale livello di esasperazione che vogliono chiudere occhi e orecchie di fronte ai reali rischi dell’inceneritore e vedere una soluzione immediata, che comunque immediata non sarà.

Le domande e le criticità però sono tante e restano, per quanto si voglia fingere di no. Roma è la città con l'estensione territoriale più grande tra le varie capitali europee, pari a 1285 km quadrati, una vera immensità. Risulta quantomeno originale la scelta di costruire il mega forno brucia rifiuti accanto a una discarica su cui pendono 4 interdittive antimafia e problematiche ambientali ed igienico sanitarie che vanno avanti da 40 anni.

L'inceneritore è un impianto industriale inutile e dannoso per l'ambiente, la salute e soprattutto per il clima, le materie prime vanno riciclate, non bruciate.

La soluzione al problema rifiuti è solo una e si basa sul sistema delle 3 R: Riduzione, Riciclo e Riuso. No alle scorciatoie!

ARTICOLO di  ELENA MAZZONI per   huffingtonpost.it/

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