Il sussidio bloccato a gennaio, prima della cacciata dagli studi di Non è l’Arena.  Raimondo Etro non smette di far parlare di sé. Ora si lamenta che gli hanno tolto il Reddito di cittadinanza. L’ex brigatista rosso, condannato a 20 anni e sei mesi per concorso nel sequestro e nell’assassinio di Aldo Moro e delle sua scorta, oggi ha 63 anni. Uscito di prigione, Etro l’anno scorso aveva chiesto e ottenuto il Reddito di cittadinanza. Un caso che fece scalpore. Ora, pochi giorni dopo essere tornato alla ribalta facendosi cacciare da Massimo Giletti dagli studi televisivi di «Non è l’Arena» per alcune frasi incredibili («meglio avere le mani sporche di sangue che di acqua, ma almeno provarci»), Etro ha fatto sapere che l’Inps gli ha revocato il sussidio di povertà. Anche se, come spiega lo stesso ex brigatista, la decisione è precedente a questo ultimo episodio, dato che il Reddito gli è stato bloccato lo scorso gennaio.  Decisione di cui Etro si lamenta. Secondo lui, infatti, sarebbe stata dettata da mere ragioni «burocratiche» (la mancata comunicazione di un cambio di residenza) mentre i 780 euro al mese che prendeva gli erano indispensabili per vivere («pago 800 euro solo di affitto e sono invalido al 67 %»). 

 

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dall'articolo di  Enrico Marro  per Corriere.it 

 

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