salvini vespa 1200 1 330x173Accuse pesantissime da parte del Partito democratico a Viale Mazzini per quanto accaduto a quattro giorni dalle elezioni regionali. Il segretario Zingaretti: "Mai così in basso, altro che libertà e autonomia. E lo chiamano servizio pubblico. Altro che servizio pubblico". Juventus-Roma, quarto di finale di Coppa Italia su Raiuno. Finisce il primo tempo. Pubblicità. Tra una reclame e l’altra, ecco lo spot di Porta a Porta. Domenica ci sono le elezioni in Emilia Romagna e Calabria e che la puntata sarà dedicata alla politica lo si capisce subito: va in onda la scena di Salvini che citofona a quello che secondo lui è uno spacciatore tunisino, poi pezzi di comizio in cui il leader della Lega spiega perché votare per il Carroccio. Il tutto senza contraddittorio, a quattro giorni dal voto. Il Pd la prende malissimo, Twitter viene letteralmente assalito dalle accuse dem: dal segretario ai singoli deputati accuse fortissime alla Rai e al servizio pubblico.

 

Zingaretti è uno dei primi a scrivere: “A Salvini consentito dalla Rai un solitario comizio durante l’intervallo della partita Juventus-Roma in piena campagna elettorale per l’Emilia Romagna. Mai così in basso, altro che libertà e autonomia. E lo chiamano servizio pubblico“. Non più tenero il deputato Filippo Sensi: “Ma sbaglio o quello che ho visto nell’intervallo di Juve-Roma era quello del citofono, senza contraddittorio, in un imbarazzante comizio elettorale? Pronto, vertici Rai?” scrive l’ex capo ufficio stampa di Renzi su Twitter, con riferimento al lancio dell’intervista di Matteo Salvini a Porta a porta. Il vicecapogruppo Pd alla Camera Michele Bordo, invece, ha scelto una nota ufficiale per esprimere il proprio disappunto: “Gravissimo quanto è avvenuto nell’intervallo della partita Juventus-Roma di Coppa Italia su Rai 1 dove, nella pausa, è stato trasmesso uno spot elettorale, perché di questo si tratta, a Matteo Salvini sul voto in Emilia-Romagna. Nella Rai pagata con i soldi degli italiani – ha scritto Bordo – mai si era arrivati a questo livello con un servizio pubblico piegato all’arroganza del potere. I cittadini pagano il canone e gli stipendi dei manager della Rai per servire gli interessi generali e non quelli della Lega di Matteo Salvini. Non c’è altro tempo da perdere – ha concluso – se ne vadano tutti a casa per evitare l’agonia del servizio pubblico”.

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dall'articolo   per IlFattoQuotidiano.it 

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