makron virus 29102020 081717L'ultimo Dpcm approvato dal governo italiano sembrava solo pochi giorni fa una fuga in avanti rispetto alle misure prese dalle altre cancelliere europee. Ora invece sia Merkel che Macron hanno deciso per restrizioni severe che ricordano il periodo di marzo e aprile, mentre in tutto il Vecchio Continente, tra coprifuochi e chiusure regionali, aumenta la stretta nel tentativo di non essere travolti dai contagi. I due principali Paesi europei tornano in lockdown. La Francia da venerdì, la Germania dal 2 novembre. E con loro tutta l’Europa aumenta la stretta, tra coprifuochi e chiusure regionali, in un tentativo disperato di frenare la seconda ondata di coronavirus, che sta colpendo indiscriminatamente il Vecchio Continente dalla Svezia alla Spagna, dal Belgio alla Gran Bretagna. Se l’ultimo Dpcm approvato dal governo sembrava solo pochi giorni fa una fuga in avanti rispetto alle misure prese dalle altre cancelliere europee, in pochi giorni Parigi e Berlino hanno optato per restrizioni che ricordano da vicino il periodo di marzo e aprile. E ora altri Paesi annunciano di voler seguire l’esempio, mentre per il momento il premier Giuseppe Conte predica sangue freddo: “Diamo il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti“, ha sottolineato, ribandendo che la strategia del governo non esclude però chiusure locali. 

L’aumento dei contagi “che va al di là delle previsioni più pessimistiche”, ha detto Emmanuel Macron annunciando la seconda edizione del lockdown, nel giorno in cui anche Angela Merkel ha ufficializzato la serrata in Germania per il mese di novembre. “Siamo travolti dal Covid”, ha detto chiaramente il presidente francese. “Viviamo una crescita esponenziale dei contagi” e se la situazione resterà questa “nel giro di settimane il sistema sanitario sarà al limite”, ha spiegato la Bundeskanzlerin. In Francia le scuole restano aperte e il lavoro continua, ma con una quota di smartworking obbligatorio. Per i locali però non c’è la chiusura anticipata alle 18 come in Italia: bar e ristoranti rimangono chiusi per un mese almeno. Stessa sorte per i negozi. Quello tedesco è stato battezzato dalla Bild come un ‘lockdown light‘, ma colpisce altrettanto duramente settori come gastronomia, cultura, turismo e riduce drasticamente i contatti. I negozi restano aperti, come in Italia, ma con regole più stringenti.

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GLI ALTRI
In Olanda il premier Mark Rutte ha deciso già due settimane fa per un “lockdown parziale” che prevede la chiusura di tutti i bar, i caffè e i ristoranti. Inoltre la vendita degli alcolici è vietata dopo le 20. Anche in Irlanda del Nord pub e ristoranti sono chiusi, ad eccezione di take away e consegne, già da due settimane. Il Portogallo è in “stato di calamità” da metà ottobre. Nella pratica la maggiore limitazione riguarda gli incontri: mai più di 5 persone insieme negli spazi pubblici, commerciali e nei ristoranti. In Repubblica Ceca scuole, campus universitari, bar e locali sono chiusi (almeno) fino al 3 novembre. In Bulgaria la capitale Sofia chiuderà locali e discoteche per due settimane. La Polonia è entrata in un regime di semi-lockdown con la chiusura dei ristoranti e delle scuole dalla quarta dell’ottava classe, come già avvenuto per medie e superiori, il divieto di incontro per gruppi oltre le cinque persone e l’invito a restare a casa per gli anziani sopra i 70 anni.

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dall'articolo F. Q.  per IlFattoQuotidiano.it

 

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