carabiniere spara 15enne 580x360Il pm minorile Francesco Cerullo ha confermato il fermo anche per il 17enne che era insieme a Ugo Russo, il 15enne ucciso da alcuni colpi di pistola esplosi da un carabiniere di 23 anni nel quartiere Santa Lucia a Napoli, nella notte tra il 29 febbraio e il 1° marzo. Il ragazzo, che aveva parlato con gli inquirenti, aveva spiegato il perché di quel tentativo di rapina ai danni del carabiniere fuori servizio e della sua fidanzata. Stando a quanto raccontato agli investigatori, i due minori – Ugo Russo e il complice – volevano procurarsi del denaro per andare a ballare quella stessa sera.  Nell’ordinanza di convalida del fermo del 17enne, gli investigatori si dicono sicuri, senza tema di smentita, che il ragazzo avrebbe partecipato all’evento delittuoso: «Non sussistono dubbi — si legge nel decreto — sulla partecipazione di Ferdinando all’evento delittuoso, che era nato dal desiderio di procurarsi del denaro per andare a ballare (movente condiviso anche dal complice deceduto); i due avevano individuato la vittima e la avevano seguita per poi rapinarla nel momento in cui aveva parcheggiato la vettura». 

 Inoltre, a quanto pare, gli investigatori hanno messo in atto la convalida del fermo per il rischio di reiterazione del reato, dal momento che il 17enne era stato trovato in possesso di pistola finta e di targa falsa e ha ammesso di non frequentare alcuna istituzione scolastica e di trascorrere le proprie giornate in strada. Una realtà, quindi, di difficoltà sociale. Secondo il racconto del 17enne, il carabiniere fuori servizio non si era qualificato come membro dell’Arma e ha estratto la pistola dopo aver fatto un segno come per sfilarsi l’orologio: il secondo colpo, sempre secondo la testimonianza, sarebbe stato quello fatale per Ugo Russo, colpito mentre stava cercando di fuggire. Questa ipotesi dovrà essere effettivamente verificata dagli inquirenti.

Articolo di Giornalettismo.com

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