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Lazio verso la zona rossa, insieme a Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte

lazio zona rossaLazio verso la zona rossa, insieme a Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte. Tutta l'Italia dovrebbe infatti essere tutta rossa e arancione, eccetto la Sardegna. Le Regioni dovrebbero cambiare colore, a causa dell'aumento dei contagi di Covid e la diffusione delle varianti, a partire da lunedì. Domani sarà diffuso il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, che porterà all'adozione di nuove ordinanze da parte del ministro della Salute Speranza con il cambio di colore per alcune regioni. Con l’Rt a 1 si passa in arancione, con 1,25 in rossa. Se le previsioni saranno confermate rimarrebbero in giallo soltanto Valle d’Aosta, Calabria e Sicilia.  L'Rt del Lazio dovrebbe infatti aggirarsi attorno all'1,3. Stessa situazione del Friuli. Queste regioni potrebbero passare in zona rossa da lunedì in base ai parametri che ufficialmente verranno resi noti nelle prossime ore, dei quali sono filtrate alcune indiscrezioni. L'indice Rt  è uno dei dati che fanno scattare le misure previste per la zona rossa. 

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Guido Rasi: "Astrazeneca è sicuro. Attenti agli effetti emotivi"

vaccino astrazeneca effetti collaterali 2“Le reazioni avverse vanno considerate e valutate con estrema serietà anche per capire se ci sono eventuali provvedimenti da prendere” ed è “bene aver bloccato il lotto da esaminare”, ma “il vaccino AstraZeneca è un pilastro fondamentale della strategia contro Covid, al pari degli altri due di Pfizer e Moderna”. Il professore Guido Rasi non ha dubbi. Il vaccino dell’azienda biofarmaceutica anglo-svedese, attorno al quale si stanno addensando preoccupazioni e timori per l’eventuale correlazione, tutta da accertare, con alcune reazioni avverse, “è sicuro”, ripete l’ex direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia Europea dei Medicinali. Diversi Paesi europei hanno bloccato un lotto del farmaco, non distribuito nel nostro Paese. L’Agenzia italiana del farmaco ha dal canto suo deciso di vietare un lotto delle dosi arrivate “in via precauzionale su tutto il territorio nazionale”. 

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I ristori ancora non si vedono, ma c'è Draghi e va tutto bene

sostegni di draghiPer ora hanno cambiato il nome: non si chiamano più “ristori”, ora si devono dire “sostegni” e, quando si è saputo in giro, la pletora di adoratori di Draghi e del Governo dei Migliori ha lanciato gridolini di gioia. A volte basta poco, evidentemente.  Però, che siano ristori o sostegni, la realtà dei fatti dice che di soldi per ora non ne siano arrivati: la crisi politica ha bloccato gli aiuti alle attività e alle imprese e da due mesi e mezzo (gli ultimi aiuti sono stati varati a dicembre) gli imprenditori si ritrovano senza aiuti nonostante le chiusure e, soprattutto, con la previsione di un’ulteriore stretta nei prossimi giorni.   Sui ritardi, tra l’altro, si registra un curioso silenzio della Lega (e infatti molti elettori sono infuriati con Salvini per questo improvviso cambio di rotta), interrotto solo dalle parole del ministro al Turismo Massimo Garavaglia che annuncia (ma non era il governo “del fare” senza annunci?) una prossima “misura importante per la montagna”.

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Dpcm, decreti e fiducie. Draghi svilisce il Parlamento ma nessuno ha da ridire. Già tradito l’impegno di Supermario sulla centralità delle Camere. Ma il premier autoritario era Conte

Imagoeconomica draghi voti fiducia“Questo è il terzo governo della legislatura. Non c’è nulla che faccia pensare che possa far bene senza il sostegno convinto di questo Parlamento”. E sul Recovery plan: “Gli orientamenti che il Parlamento esprimerà nei prossimi giorni a commento della bozza di Programma presentata dal governo uscente saranno di importanza fondamentale nella preparazione della sua versione finale”. E ancora: “La governance del Programma di ripresa e resilienza è incardinata nel ministero dell’Economia e Finanza con la strettissima collaborazione dei ministeri competenti che definiscono le politiche e i progetti di settore. Il Parlamento verrà costantemente informato sia sull’impianto complessivo, sia sulle politiche di settore”.  Sono questi alcuni passaggi estrapolati dal discorso sulla fiducia pronunciato dal premier Mario Draghi alle Camere, il 17 e il 18 febbraio. Deputati e senatori non hanno alcuna intenzione di fare da “passacarte”. Il banchiere lo sa, tanto che nella replica parte proprio da qui: “Voglio ribadire quanto considero cruciale la funzione e il lavoro delle Camere, in particolare per quanto riguarda il Programma di ripresa e resilienza”. Eppure, eppure i segnali che arrivano in queste ore non vanno affatto nella direzione di restituire centralità al Parlamento.  Ieri il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto Coni. Si tratta della seconda: la prima era arrivata, il 25 febbraio scorso, sul Milleproroghe in scadenza dopo pochi giorni. Il provvedimento che introduce misure sull’organizzazione e il funzionamento del Comitato olimpico nazionale, e che scade il 30 marzo, passerà ora alla Camera. Un voto di fiducia, infine, che si è reso “necessario” perché in un vertice di maggioranza che si è tenuto il giorno prima non è stato possibile trovare un compromesso.

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Raggi sfratta Fratelli d'Italia dalla sede storica: "Morosi dal 1972"

Raggi sfratta Fratelli di Meloni(1 novembre 2017) Sgomberati i locali storici di Fratelli d'Italia. Il contratto di concessione è scaduto nel 1972 e il Comune ha agito di conseguenza. Ieri notte l'amministrazione di Roma Capitale attraverso un'operazione dell'Unità di Supporto della Polizia Locale presso il Dipartimento delle Politiche Abitative (U.S.D.P.), è rientrata in possesso dell'immobile di proprietà capitolina in via delle Terme di Traiano 15a, sede storica a Colle Oppio del partito romano di Giorgia Meloni. Secondo quanto annunciato dalla stessa sindaca Raggi in Assemblea capitolina, il contratto di concessione non sarebbe più valido da quasi mezzo secolo. "Abbiamo riscontrato una soluzione di morosità prolungata nel tempo, questi partiti si trovavano all'interno della sede comunale, mi viene un po' da ridere ma il contratto era scaduto nel 1972".  "Uno scandalo a cui è stato posto fine - ha dichiarato l'assessore alla Casa e al Patrimonio Rosalba Castiglione - adesso l'immobile torna ai romani e potrà essere valorizzato in un'ottica di legalità, anche in considerazione del suo valore storico, sotto la sorveglianza degli organi di tutela. Ringraziamo le donne e gli uomini della Polizia Locale per la riuscita dell'operazione".  "Andiamo avanti determinati - aggiunge - per porre fine allo scempio gestionale di cui il patrimonio immobiliare romano è stato vittima. Una situazione incancrenita che, come questo caso testimonia, affonda le sue radici anche in tempi altro che recenti. La strada è lunga, ma siamo decisi ad andare fino in fondo per ridare dignità e trasparenza all'utilizzo della proprietà pubblica dei cittadini romani".

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La Danimarca sospende il vaccino AstraZeneca, MA non ci sono prove di una correlazione tra alcuni episodi di coagulo e la somministrazione del vaccino.

vaccino AstraZeneca RepubblicaL’Autorità nazionale danese per la salute ha sospeso in via precauzionale la somministrazione del vaccino AstraZeneca dopo la segnalazione di alcuni gravi casi di coaguli di sangue. È la stessa Autorità ad annunciarlo in un comunicato. Su questi casi sono in corso delle indagini per stabilire eventuali connessioni con la somministrazione del vaccino, ma al momento — chiarisce la stessa Autorità — non ci sono prove di una correlazione tra questi episodi di coagulo e la somministrazione del vaccino. «Siamo nel bel mezzo del più grande e importante programma di lancio di vaccinazioni nella storia danese. E in questo momento abbiamo bisogno di tutti i vaccini che possiamo ottenere. Pertanto, mettere in pausa uno dei vaccini non è una decisione facile. Ma proprio perché vacciniamo così tanto, dobbiamo anche rispondere con tempestività quando si é a conoscenza di possibili gravi effetti collaterali», afferma Soren Brostroem, direttore della National Health Authority. La sospensione durerà 14 giorni ed è decritta come misura precauzionale.

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Bologna nella morsa del virus «Qui ormai la gente è sfinita Le altre ondate erano niente in confronto a questa»

covid bologna Corriere Web SezioniIl capoluogo emiliano è in zona rossa da una settimana: i casi sono destinati a crescere ancora. Le ragazze e il drink in piazza Maggiore: cerchiamo di farci forza. «Le altre ondate erano niente in confronto a questa».  Chissà domani, su che cosa metteremo le mani. In via D’Azeglio le luminarie con i versi di una delle canzoni più belle di Lucio Dalla sono sempre accese. Con la fatica che si fa ad immaginare un futuro qualunque e con il bisogno di consolazione che tutti ci portiamo addosso, anche solo guardarle è qualcosa che un po’ scalda il cuore. Alle 17 di un mercoledì di marzo ci passano sotto in tanti. E ci si sente quasi in colpa a pensare che forse sono troppi, per una città in zona rossa da una settimana, che pure fatica a contenere contagi al settanta per cento attribuibili alla variante inglese, una città assediata che si trova nel centro della regione più colpita da questa terza fase del virus, dove il direttore generale della Ausl Paolo Bordon chiede aiuto dicendo che i posti letto non bastano più, e per destinarne di nuovi al Covid servono anche nuovi medici, anestesisti e infermieri. Non importa come, non importa da dove. Perché le altre ondate, dice, «erano niente in confronto a questa».  Eppure, è così.

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Lotteria scontrini, oggi prima estrazione: quante chance di vincere?

lotteria scontrini fg adnkronosOggi, 11 marzo, è il giorno della Lotteria degli scontrini. In palio, nell’ambito della 'riffa' di Stato che ha lo scopo di incentivare i pagamenti elettronici (con carta di credito, carta di debito, bancomat e applicazioni), ci sono 100mila euro.  Si parte con i premi mensili: in palio ce ne sono dieci da centomila euro - ricorda laleggepertutti.it - per chi ha fatto acquisiti in negozio e dieci da ventimila euro per il negoziante da cui si è fatto shopping. I premi, via via, aumenteranno. Ne sono previsti di settimanali, con le estrazioni ogni sette giorni a partire da giugno, di trenta biglietti fortunati: 15 da 25mila euro ciascuno andranno ai clienti, altri 15 da cinquemila euro ciascuno ai negozianti. E poi la superestrazione annuale, con in palio un premio da cinque milioni di euro per l’acquirente e un milione di euro per l’esercente. In totale 1800 premi l’anno (uno annuale, 120 mensili e 780 settimanali da moltiplicare per due: 900 ai clienti e 900 ai negozianti). Ma quante sono le chance di vincere?  Premesso che, nel dubbio, è sempre meglio partecipare, visto che chi compra non ha costi, né particolari oneri per gli acquirenti e i premi non sono soggetti a tassazione.

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Che dire?

LA DESTRA ITALIANA

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Pubblicato il secondo rapporto dell’Aifa sulla sorveglianza dei vaccini anti-Covid. “I dati confermano i profili di sicurezza”

Imagoeconomica vaccini profili di sicurezzaL’Agenzia italiana del Farmaco ha pubblicato il secondo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini anti-Covid, riguardante i dati registrati nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza fino al 26 febbraio scorso. Le segnalazioni riguardano soprattutto il vaccino Pfizer/BioNTech Comirnaty (96%), che è stato il più utilizzato e solo in minor misura il vaccino Moderna (1%) e il vaccino AstraZeneca (3%).  Complessivamente, fa sapere l’Aifa, sono state valutate 30.015 segnalazioni su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini, con un tasso di segnalazione di 729 ogni 100.000 dosi. “Un tasso più elevato di quello che abitualmente si osserva per altre vaccinazioni – riferisce l’Agenzia -, per esempio quella antinfluenzale, ma coerente con i risultati degli studi clinici e indicativo della speciale attenzione dedicata a questa vaccinazione. L’età media è di 46 anni coerente con l’età media dei vaccinati, in gran parte operatori sanitari. Il 93,6% delle segnalazioni è riferito a eventi non gravi e risulta in linea con le informazioni già presenti nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dei vaccini”.

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Ambulanze bloccate per ore e pronto soccorso saturi: nelle Marche la nuova ondata spaventa.

torrette ancona Marche 1200 1050x551Nelle giornate di lunedì e martedì i mezzi di soccorso hanno atteso anche sei ore prima di poter lasciare il malato che avevano a bordo, oppure dirottate in strutture di altre province, pieni anche quelli. "Così però salta un anello e si blocca tutto", spiegano i volontari. E i tempi si allungano per tutte le chiamate, non solo quelle per Coronavirus. Ma l'allarme era stato lanciato settimane fa: "Avrebbero dovuto coglierlo". Le testimonianze dagli ospedali: "Dobbiamo scegliere, si ricoverano solo i più giovani".  Sono le 14 di martedì pomeriggio e in tutto il territorio di Ancona non c’è un’ambulanza disponibile per le urgenze. Tutte sono in coda davanti ai vari pronto soccorso della Regione: non possono “scaricare” il paziente, né accettare in coda altre chiamate del 118 perché il tempo di attesa è incerto. Tre, quattro o sei ore, nessuno può saperlo. Il reparto di urgenza di Torrette è saturo da oltre due giorni, tanto che lunedì sera ha dovuto chiudere i battenti per la prima volta dall’inizio della pandemia per “alleggerire” il carico sulla divisione. E non va meglio in altri della Regione. Il sistema sanitario è a “un passo dal collasso” con le terapie intensive ormai piene (103 i ricoverati secondo l’ultimo bollettino di cui 23 a Torrette) e gli altri reparti altrettanto congestionati, con 755 posti letto occupati in tutta la Regione, di cui 124 nei pronto soccorso. 

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Dimmi chi è il tuo consulente e ti dirò chi sei

mcdraghi. Illustrazione di Emanuele FucecchiChe fine ha fatto il MES? Dove sono finite le ricette magiche su come affrontare il virus o il cambio di passo sui ristori? E i temi divisivi che hanno riempito i comunicati stampa dei politici e le pagine dei giornali nelle settimane della crisi di governo? Spariti, svaniti, scomparsi. Non siamo più in dittatura sanitaria evidentemente. Il che dipende non dal lockdown in sé ma da chi decide di promuoverlo. Eccolo il miracolo del Messia. Non ha moltiplicato né vaccini né posti di lavoro ma ha eliminato le polemiche politiche.  Scandali o potenziali conflitti di interesse? Rumori di sottofondo. La Pax draghiana accontenta tutti. Moderati, liberali, moralisti e liberisti. E poi i giornali di sistema, Confindustria, i think tank che contano, le multinazionali della consulenza e quelle dei farmaci, rigorosamente nordamericane. L’apostolo non predica. Non ha bisogno della parola. A tranquillizzare coloro che, evidentemente, con il governo precedente tranquilli non erano, ci pensa il suo passato (sbagli inclusi) e ci pensano le nomine. Non quelle politiche. Quelle non contano. Ha fatto giocare i politici al gioco delle poltrone ed ha visto che si accontentano di poco.

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Perché anche chi ha fatto il vaccino può risultare positivo al coronavirus

tampone di coronavirus foto ANSA MATTEO CORNER 2Sul tema c'è molta confusione, colpa anche di noi giornalisti. Ma come ricorda Matteo Bassetti all'Adnkronos, l'obiettivo dell'immunizzazione è ridurre malattie e ricoveri, non impedire che il virus circoli. Nel Rsa sta già succedendo.  Si può risultare positivi al coronavirus anche dopo aver ricevuto il vaccino? La risposta è affermativa, ma la cosa non dovrebbe allarmarci. Quando parliamo di vaccini, spiega all'Adnkronos Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, "non dobbiamo andare a guardare chi è vaccinato e poi si infetta di nuovo, ma quanti di quelli immunizzati finiscono in rianimazione e muoiono perché è questo l'obiettivo dell'immunizzazione e non il fatto che il virus non circoli".  Sul tema in effetti c'è molta confusione. Colpa anche di noi giornalisti che evidentemente non abbiamo esposto la materia in modo chiaro.

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Le manone che sfasciano il Paese

recovery plan draghi conte 960x576 cropChe fessi che sono i nostri imprenditori, costretti a improvvisare nelle loro strategie o ad affidarsi a consulenti di provincia quando c’è la multinazionale americana McKinsey che spiega come spendere oltre 200 miliardi al prezzo straccione di 25mila euro. Tariffa un po’ troppo generosa anche in tempi di saldi da pandemia, e che rafforza le preoccupazioni sulla quantità di manine e manone all’opera per spartirsi i soldi europei già sottratti alla gestione dell’ex premier Conte.  Miliardi sui quali grava già un terribile indizio: la quasi totalità dei ministri chiamati da Draghi sono del Nord, e siccome non c’è politico che non pensi prima di tutto al proprio orticello elettorale, c’è un rischio fortissimo che il grosso della spesa vada al Settentrione e le briciole al Sud. Una ripartizione che non sarebbe una novità, ma che in questa fase storica può mettere le basi per la disgregazione del Paese.  Se le aziende del Nord sono state certamente penalizzate dalla pandemia e devono recuperare il Pil perduto, quelle del Sud semi-morenti prima del Covid sono state rase al suolo.

Destinando quindi tutto il cucuzzaro alle regioni locomotiva – come spingono la Confindustria, la grande finanza e le multinazionali stile McKinsey – le ancoreremo alla Germania e al Centro Europa, mentre al resto della nazione non rimarrà che saldarsi all’Africa. Per un’Italia già così segnata dalle diseguaglianze, questo sarebbe il colpo di grazia. L’Unità della nazione che svanisce. Il disegno della Padania che vince.

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I genitori di Renzi saranno processati per bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false. Rinviati a giudizio insieme ad altri 14 imputati per il fallimento di tre cooperative

Imagoeconomica I genitori di Renzi a processoI genitori del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Firenze, insieme ad altri 14 imputati, nell’ambito dell’inchiesta riguardante il fallimento delle cooperative “Delivery Service Italia”, “Europe Service” e “Marmodiv”. I reati ipotizzati a vario titolo sono bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false. Si tratta dell’inchiesta che due anni fa portò agli arresti domiciliari i genitori dell’ex premier (leggi l’articolo). Il processo comincerà il primo giugno a Firenze.  Secondo le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco, Tiziano Renzi e sua mogli sarebbero stati amministratori di fatto delle tre cooperative finite al centro degli accertamenti dopo essere fallite, tramite persone di fiducia o comunque condizionando le decisioni prese all’interno delle stesse società.   

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Ristoratori più furibondi di prima. Ma è vietato disturbare Supermario. Conte era linciato ogni giorno a reti unificate. Ma con Draghi gli esercenti imbufaliti non fanno notizia

Imagoeconomica RISTORATORI A ZEROПролетарии всех стран, соединяйтесь! “Proletari di tutto il mondo, unitevi!”, scrivevano Marx ed Engels nel Manifesto del Partito Comunista. Ora potremmo dire: “Ristoratori di tutto il mondo, unitevi!”. In tempi di pandemia infatti, una categoria ha fracassato più delle altre i cabbasisi, come direbbe il Montalbano del grande Andrea Camilleri.  Premesso che la crisi economica dispiace a tutti perché è un danno in primis per il sistema Italia, i ristoratori hanno esagerato nelle lamentazioni non perché non siano stati duramente colpiti adesso, ma perché – soprattutto rispetto a tante altre categorie – hanno in media guadagnato vagonate di denaro nei tempi d’oro (cioè sempre), almeno dal 1920, periodo della precedente pandemia, la famosa Spagnola. Ed allora però, nei tempi belli dei soldi facili, non si lamentavano. Ricordano un po’ lo snobismo puzzardino con cui i veneziani guidati dal filosofo Massimo Cacciari giudicavano la marea umana dei turisti che invadevano la bellissima città lagunare.  Ed ora la rimpiangono amaramente. E certo quando c’è abbondanza si tende a levitare e a scordarsi della terra dove stanno gli altri.

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Recovery, Franco: “Rafforzare la pa”. Brunetta: “Percorso ad hoc per selezionare specialisti”. Ma il piano è lo stesso di Conte e Dadone

conte recovery 1200 690x362La pa "dopo anni di depauperamento deve dotarsi di personale tecnico e amministrativo adeguato per gestire, rendicontare e rendere operativi i progetti del Recovery Plan", ha detto il ministro. "La ricostruzione di questo 'dopoguerra da pandemia' deve partire dal capitale umano pubblico. Bisogna abbandonare l’epoca dei blocchi del turnover, dei tetti riferiti a indicatori anacronistici, delle rigidità contrattuali".  Il punto di partenza è una pubblica amministrazione in cui l’età media è di 55 anni, gli under 34 sono solo il 2% e le competenze prevalenti sono quelle giuridiche. Mentre mancano tecnici, economici, ingegneri e tutte le altre professionalità necessarie per utilizzare in modo rapido ed efficiente le risorse del Next Generation Eu. Il tema è in cima all’agenda del ministro dell’Economia Daniele Franco, ma a dare qualche primo dettaglio su come intenda muoversi il governo è stato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, al termine della videocall con i rappresentanti dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci).

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Cosa c'è dietro il viaggio di Renzi a Dubai?

matteo renzi dubai marco carrai 3"Ho una buona ragione, mi sono pagato tutto da solo", fa sapere il leader di Italia Viva ai fedelissimi: "E chi sostiene il contrario verrà querelato". I legami con Toscana Aeroporti sotto la lente. Un nuovo viaggio di Matteo Renzi a Dubai dopo il caso Khashoggi scoppia in questi giorni: il senatore di Scandicci è atterrato il 6 marzo e ha alloggiato nel Burj Al Arab Jumeirah, un hotel a forma di vela gigante situato su un’isola privata: solo suites da 1500 euro a notte. Il viaggio non è stato né annunciato né pubblicizzato ma a parlarne è stato Niccolò Carratelli su La Stampa: dopo la pubblicazione della notizia Renzi ha minacciato di querelare il direttore del quotidiano Massimo Giannini ma senza spiegare per cosa ha ritenuto diffamatorio l'articolo. 

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Dagli oppioidi all’Arabia Suadita, le ombre su McKinsey: ecco a chi si è affidata l’Italia per il Recovery

tutte le ombre di McKinseyDalla crisi degli oppioidi alla connivenza con i regimi autoritari fino all’appoggio per le politiche anti-migranti di Trump: il vero scandalo in fin dei conti è aver scelto per il Recovery Fund proprio McKinsey (e non altre società), la più controversa tra le big companies di consulenza globale per le vicende in cui è rimasta coinvolta.  La scelta del governo Draghi di assoldare nel percorso di riscrittura del Recovery Plan il big americano della consulenza aziendale McKinsey, già chiamato in passato a collaborare con Palazzo Chigi su vari dossier, ha acceso lo scontro politico.  Il ministero dell’Economia con un comunicato pubblicato sul suo sito puntualizza che “la governance del PNRR italiano è in capo alle Amministrazioni competenti e alle strutture del MEF che si avvalgono di personale interno degli uffici” e quindi che McKinsey non è coinvolta nella definizione dei progetti, i cui aspetti decisionali “restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni coinvolte e competenti per materia”.  McKinsey però, ammette alla fine via XX Settembre, lavora “all’elaborazione di uno studio sui piani nazionali Next Generation già predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano”. Il contratto – fa sapere il ministro Daniele Franco – “ha un valore di 25mila euro +IVA ed è stato affidato ai sensi dell’art. 36, comma 2, del Codice degli Appalti”.  Uno dei cosiddetti contratti diretti “sotto soglia”. Quindi, senza gara e senza consultare concorrenti.

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In ritardo e ridotti. Dei Sostegni non c’è traccia. Si lavora al decreto per gli aiuti che arriveranno però solo dopo Pasqua

Imagoeconomica chiuso x covidIl governo Draghi ha più di una gatta da pelare. Non solo deve mettere ancora a punto una chiara e netta strategia per fronteggiare l’andamento dell’epidemia, ma è alle prese pure con la grana della campagna vaccinale e, in ultimo, ma non per importanza, con la definizione delle misure per sostenere l’economia.  Mentre hanno preso il via una serie di riunioni tecniche per valutare se siano necessarie nuove strette alle misure contro la pandemia, si attendono novità sul decreto Sostegno con gli aiuti alle imprese che hanno subito i contraccolpi delle chiusure e alle famiglie in difficoltà, oltre ai nuovi fondi per la campagna di vaccinazione di massa. C’è da dire che nonostante le varie chiusure localizzate, gli ultimi ristori per gli italiani sono arrivati a dicembre.  Ma c’è di peggio. Perché nonostante i 32 miliardi di scostamento di bilancio lasciati in dote dal predecessore, Giuseppe Conte, se tutto va bene i prossimi soldi imprese, famiglie e partite Iva li vedranno dopo Pasqua. E per di più con importi probabilmente sforbiciati rispetto ai precedenti.

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Pietro Calabrese: bilanci Ama, abbiamo scoperto un buco di 250 milioni di euro creato dai soliti capaci, dal 2003 al 2009

ama roma scoperti debiti vecchi sindaci"Che volete che siano 18 milioni di euro su un bilancio di 800”.  Ricordo bene questo passaggio da parte di chi insisteva nel vedersi approvare il bilancio di Ama, mentre noi continuavamo a ribadirgli che questa provocazione non era accettabile. Rappresentava uno schiaffo in faccia ai cittadini. La nostra posizione, da allora, non è mai cambiata. Anche perché di milioni che non tornavano, in quel bilancio, avevamo il sospetto che fossero centinaia. Oggi lo abbiamo dimostrato. Abbiamo trovato un amministratore determinato a scavare fino in fondo. Sulla gestione Ama abbiamo chiuso i conti con il passato. Abbiamo messo nero su bianco un piano di risanamento aziendale e un nuovo piano industriale, senza cedere di un millimetro. Parliamo di 100 milioni truffati su una valorizzazione immobiliare, che per essere valida, prima di andare in banca a sottoscriverla, doveva passare per il voto dell’Assemblea Capitolina. Mai avvenuto.  Parliamo di 150 milioni truffati sulla riscossione della Tari, mascherando database utenze, piani di spesa, rapporti, relazioni, note amministrative, insomma tutto ciò che riguarda la trasmissione dei documenti al Socio Unico, il Comune di Roma. Totale 250 milioni di euro. Un buco enorme, creato dai soliti capaci, dal 2003 al 2009.

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McKinsey, Draghi e il Recovery Plan: cosa c'è che non va nel contratto da 25mila euro del Mef per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

mckinsey governo draghi recovery plan 2Cos'è questa storia della società di consulenza McKinsey e del governo Draghi che le affida un incarico da 25mila euro per lavorare al Recovery Plan? E cosa c'è che non va nella decisione del ministero dell'Economia di avvalersi di una delle più prestigiose società di consulenza per finire il lavoro sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)? Formalmente è tutto corretto e va sottolineato che anche l'esecutivo Conte e altri governi si sono avvalsi delle capacità di McKinsey e dei suoi concorrenti in questi anni. Ma è il prezzo della consulenza a far capire che i piani del contractor potrebbero essere diversi rispetto a quelli dell'incarico conferito senza gara da via XX Settembre. E questo potrebbe costituire in futuro un problema per gli interessi nazionali. Vediamo perché. McKinsey: cos'è la società di consulenza al lavoro sul Recovery Plan di Draghi.  La storia comincia quando venerdì su Radio Popolare Andrea Di Stefano, direttore del mensile Valori, racconta che gli esperti di McKinsey e quelli di un'altra società di consulenza sono al lavoro sui dossier del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e si presentano alle riunioni del ministero. Radio Popolare definiva la società di consulenza “una specie di governo parallelo” e “una sorta di laboratorio del neo liberismo e il suo braccio operativo”.

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Adesso pure il videomessaggio. Ma con Draghi nessuno protesta. Soliloquio del premier per indorare la nuova stretta. L’avesse fatto Conte, sarebbe partito un linciaggio

Imagoeconomica Soliloquio del draghiLa situazione dei contagi spaventa. Siamo di fronte alla terza ondata di contagi da Covid -19 alimentati dalle varianti che hanno carattere epidemiologico diverso, colpendo ora i più giovani che trasmettono poi l’infezione agli adulti e agli anziani. Il quadro cromografico dell’Italia è un caleidoscopio di colori in continua mutazione, bianco, giallo, arancione chiaro, arancione scuro, rosso chiaro, rosso scuro e chi più ne ha più ne metta. L’ultimo Dpcm di Draghi appena varato il 6 marzo scorso e che doveva durare fino a Pasquetta salterà a brevissimo, mentre il Cts ha definito nuovi vincoli numerici in automatico per definire i colori delle regioni. Ieri un videomessaggio del presidente del Consiglio Mario Draghi ha preparato la strada all’inasprimento delle misure. Alcune considerazioni, a questo punto, sono d’obbligo. Giuseppe Conte è stato tanti criticato da Matteo Renzi e da Matteo Salvini perché governava – dissero – a colpi di Dpcm e videomessaggi.  SILENZIO DI TOMBA La stessa identica cosa che sta facendo il nuovo premier con l’aggravante, per giunta, di far scattare in automatico le restrizioni. Due pesi due misure. Dove sono ora i liberi cantori di Norimberga, cioè quello stuolo variegato e brancaleonico di oppositori professionali alle misure governative? Spariti nel nulla. Renzi tace, vergognandosi di quello che aveva detto su Conte, visto che ora Draghi fa lo stesso. Mentre Salvini emette ben ponderati e labili sussurri appena udibili alle orecchie più scaltre.  E dov’è Sabino Cassese, insigne costituzionalista, che ogni giorno tuonava dai giornali contro la dittatura prossima ventura fatta a colpi di Dpcm? Sparito anche lui nel comprensibile imbarazzo.

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Bologna in zona rossa. Merola: "State a casa o chiudo anche i parchi". Genitori in rivolta: "Chi ci aiuta con le scuole chiuse?"

Bologna in zona rossa e parchiE' il primo giorno di zona rossa a Bologna. Ma tutta l'Emilia-Romagna va verso il rosso, probabilmente da lunedì. Oggi i sindaci si riuniranno con la Regione. Protestano i genitori con figli piccoli: "Abbandonati con le scuole chiuse, siamo allo stesso punto dello scorso anno". Le famiglie chiedono  che rimangano aperti i parchi. La Regione ha lasciato la decisione ai sindaci. E Merola avverte: "Ho già avvisato tutti i cittadini di andare nei parchi vicino casa" ma "se non ci saranno comportamenti adeguati ne prenderò atto con un'ordinanza di chiusura".  Con gli spostamenti limitati a esigenze di lavoro, necessità e salute, ma con nidi e materne ancora aperti (l'ultimo giorno di didattica sarà domani, chiudono da lunedì). Per il sindaco Virginio Merola, che di fronte ai numeri galoppanti dei contagi e soprattutto dei ricoveri ha spinto la Regione per un provvedimento immediato, è l'occasione per ribadire che tale scelta "era inevitabile e necessaria perché la pressione sul sistema ospedaliero è troppo forte: stanno aumentando i contagi e quindi bisogna chiudere", e per invitare "ancora una volta tutti i cittadini a rispettare la distanza di sicurezza, l'obbligo della mascherina: bisogna ridurre al massimo i contatti personali e quindi uscire per motivi di lavoro, di necessità, e di salute.

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Lotteria scontrini, 11 marzo prima estrazione. Come iscriversi (se non l’avete ancora fatto)

Clipboard lotteria scontrini Corriere Web Nazionale4 milioni di italiani in attesa dell’estrazione. Oltre 4 milioni di persone hanno richiesto il codice necessario per la partecipazione alla lotteria degli scontrini, mentre il numero di transazioni valide per la prima estrazione mensile - in programma l’11 marzo - «è pari a 16.958.486». Questi i dati i dati illustrati dal sottosegretario all’Economia, Maria Cecilia Guerra, in risposta all’interrogazione presentata da Gian Mario Fragomeli (Pd) in Commissione Finanze alla Camera. «A fronte del numero di registratori telematici attualmente attivi, pari a 1.485.477 unità - ha deto Guerra - 304.386 hanno inviato i dati ai fini della partecipazione della lotteria». In vista della prima estrazione mensile, fissata per giovedì 11 marzo e relativa agli scontrini emessi dall’1 al 28 febbraio (in palio 10 premi da 100 mila euro per chi compra, e altrettanti premi da 20 mila euro per chi vende), ecco un veloce ripasso su come funziona la Lotteria degli scontrini.  La Lotteria degli scontrini è una lotteria gratuita dello Stato collegata agli acquisti effettuati senza contanti, quelli cioè fatti con strumenti di pagamento elettronici. Per partecipare occorre avere il “codice lotteria”, un codice a barre e alfanumerico che si ottiene sull’apposita piattaforma online: www.lotteriadegliscontrini.gov.it. Per partecipare basta esibire il proprio codice all’esercente al momento dell’acquisto.

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La Lombardia è in piena emergenza. De Rosa (M5S): “Draghi intervenga al più presto. I disastri della giunta Fontana sono un problema per il Paese”

capogruppo M5S in Regione Lombardia Massimo De Rosa“Assenza di tracciamento, piano vaccini lento e disastroso, la piattaforma Aria, costata 22 milioni di euro, che non funziona e viene cestinata, le bugie di Fontana, che solo due settimane fa voleva riaprire le piste da sci mentre nel bresciano imperversava la variante inglese, smentite dai verbali del suo stesso Cts”. E’ quanto dichiara in una nota il capogruppo M5S in Regione Lombardia, Massimo De Rosa, commentando l’ordinanza che dispone l’ingresso della Lombardia in zona arancione rafforzata (leggi l’articolo).  “La Lombardia – aggiunge De Rosa – da stanotte diventerà zona arancione rafforzato. Il centrodestra che governa Regione Lombardia si dimostra ogni giorno più inadeguato nel gestire l’emergenza pandemica. Chi amministra deve essere chiamato a rispondere delle proprie responsabilità. Riteniamo che il presidente del Consiglio Mario Draghi debba intervenire al più presto, al fine di riportare ordine e competenza ai vertici di una Giunta che continua commettere errori e soprattutto brancola nel buio priva di qualsiasi strategia. I disastri del centro destra in Lombardia sono un problema per il Paese. Se non riparte la Lombardia non riparte l’Italia. E la Lombardia non può ripartire con al collo il macigno rappresentato dall’inadeguatezza di chi la governa”.

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La "dittatura sanitaria" improvvisamente scomparsa. Che differenza c’è tra il Dpcm di Draghi e i decreti ministeriali di Conte?

nuovo decreto covid draghi salvini conte 2Il decreto ministeriale del nuovo premier è molto simile nell’impianto a quello del suo predecessore. Alcuni articoli sono identici. Ma quello che è cambiato davvero è il clima politico. Oggi nessuno grida più alla dittatura sanitaria anche se il nuovo presidente del Consiglio usa gli stessi metodi del vecchio inquilino di Palazzo Chigi. Il Dpcm di Draghi somiglia troppo a quelli di Conte? Il decreto ministeriale 2 marzo 2021 è stato il primo del presidente del Consiglio in carica e a quanto pare rischia anche di essere l’ultimo, visto che Palazzo Chigi ha fatto trapelare in risposta alla critica di utilizzare lo stesso metodo dell’Avvocato del Popolo che ha scelto questo strumento legislativo a causa dello scarso tempo a disposizione, ma che nella prossima occasione utilizzerà il decreto legge.Il Dpcm di Draghi somiglia troppo a quelli di Conte?  Qual è la differenza tra decreto legge e Dpcm? Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri è un atto  amministrativo emanato dal capo del governo nell’esercizio della sua funzione che non viene sottoposto ad alcun intervento di verifica. In questo ambito, poi, ai prefetti spetta monitorare sul rispetto delle misure  adottate, potendo avvalersi sia delle forze dell’ordine, sia delle forze armate.  Il decreto legge è invece un atto normativo di carattere provvisorio dell'ordinamento giuridico italiano avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità e urgenza dal governo ai sensi dell'Art. 77 della Costituzione della Repubblica Italiana. Entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Italiana (o il giorno successivo), ma i decreti-legge perdono efficacia (ovvero decadono) se mancano di contenere la "clausola di presentazione al Parlamento per la conversione in legge", se il giorno stesso della promulgazione - o entro i cinque giorni seguenti - non sono presentati al Parlamento, e se il Parlamento stesso non li converte in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione.

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La Lombardia passa in zona arancione rafforzato da mezzanotte. Scuole chiuse da domani. L’ordinanza di Fontana sarà in vigore fino al 14 marzo

Imagoeconomica fontana lombardia arancione rafforzatoLa Lombardia passa in zona arancione rafforzato dalla mezzanotte di oggi. L’ordinanza della Regione, che il governatore Attilio Fontana ha firmato questa mattina, prevede anche la chiusura delle scuole, ad eccezione dei nidi, a partire da domani. Il provvedimento, in vigore fino al 14 marzo, oltre al resto delle restrizioni, prevede anche il divieto di utilizzare le aree giochi e sport all’interno dei parchi e di recarsi nelle seconde case.  La decisione, si legge nell’ordinanza di Fontana, è stata assunta valutando “l’andamento della situazione epidemiologica sul territorio e le peculiarità del contesto sociale ed economico e considerato che la situazione epidemiologica presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani”.  “La Commissione indicatori Covid-19 Regione Lombardia – ha spiega lo stesso presidente – a seguito dell’analisi dei dati effettuata, ha condiviso la necessità di superare la differenziazione tra aree assumendo interventi di mitigazione rinforzati per tutto il territorio regionale con l’obiettivo, oltre che di contenere l’incremento di contagi, di preservare le aree non ancora interessate da una elevata incidenza”.

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“Parte la terza ondata: casi aumentano in 94 province su 107. Zone rosse locali in ritardo”. L’ultimo monitoraggio di Gimbe sul Covid-19

Gimbe Monitoraggio new casiLa fotografia scattata dal monitoraggio settimanale della Fondazione restituisce un nuovo allarme sulla capacità di anticipare la crescita della curva epidemiologica: "Nel nuovo Dpcm - sintetizza la Fondazione - nessuna nuova strategia per contenere l'epidemia". Il presidente Cartabellotta: "Gli amministratori locali continuano a ritardare le chiusure se non davanti a un rilevante incremento dei nuovi casi, quando è ormai troppo tardi". I numeri sono inequivocabili: “Parte la terza ondata”. E la risposta, di fronte alla “vertiginosa accelerazione” impressa dalle varianti, è un “temporeggiare inutilmente” nell’istituire le zone rosse locali, mentre i numeri sono “in crescita” sul fronte degli ospedali e delle terapie intensive. La fotografia scattata dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe restituisce un nuovo allarme sulla capacità di anticipare la crescita della curva epidemiologica: “Nel nuovo Dpcm – sintetizza la Fondazione – nessuna nuova strategia per contenere l’epidemia, eccetto l’ennesima battuta d’arresto per la scuola”. Mentre la campagna vaccinale “non decolla”.

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Sveglia! Sono spariti i ristori.

Imagoeconomica draghi non cambia nullaAvrà pure la bacchetta magica, come giornaloni e talk show tv ci fanno credere da un mese, ma al momento l’unico prodigio riuscito a Mario Draghi è aver fatto sparire i ristori alle imprese chiuse per Covid. Sempre pochi rispetto alle attese e talvolta in ritardo, gli aiuti erogati dal governo precedente per lo meno avevano dato un po’ di sollievo. Ossigeno che l’uscita di Conte da Palazzo Chigi ha chiuso chissà per quanto.  Il decreto Ristori 5 è in alto mare e lo scostamento di bilancio da 32 miliardi fatto approvare in Parlamento dall’Esecutivo giallorosso resta inutilizzato, nell’attesa che i nuovi ministri si mettano d’accordo su chi beneficiare di più con questo tesoretto. A sentire i leader e i sottopancia dei partiti che fino a gennaio scorso stavano all’opposizione, adesso sarà sempre Natale e festa tutto l’anno, perché una fetta importante andrà alle partite Iva, una fetta ancora maggiore al turismo, col grosso si pagherà la Cassa integrazione e con tutto il grasso che resta si darà molto più di prima a ristoratori, palestre, estetisti, artisti e compagnia cantando.  La propaganda delle destre e dei loro infiltrati a sinistra – vedi alla voce Italia Viva – funziona così: più prendono in giro gli italiani più hanno consenso. Ma a venti giorni dal giuramento del nuovo premier qualcuno comincerà pure a svegliarsi, e dopo essersi infinitamente rallegrato insieme a Salvini, Renzi e Meloni per il cambio del commissario Arcuri e del capo della Protezione Civile Borrelli magari verificherà se gli è arrivato in tasca un solo euro in più, se si sono fatti concreti passi avanti sulle vaccinazioni o se è improvvisamente finita la pandemia.

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Chi spera nella vecchia mangiatoia

Imagoeconomica draghi nulla cambia 2Mezza Lombardia è zona quasi rossa, Bologna potrebbe diventarlo presto, le varianti stanno spingendo ovunque i contagi ma Salvini, Meloni, Renzi e compagnia cantando festeggiano. Il premier Draghi ha sostituito il commissario all’emergenza Arcuri con un generale dell’esercito, come se il virus si potesse prendere a cannonate.  Ai leader della destra e degli italo-morenti infiltrati a sinistra però va bene così: tutto è concesso pur di cancellare le tracce di Conte e dell’enorme lavoro fatto dal suo governo per mettere in sicurezza il Paese mentre la Lega fomentava le piazze contro le chiusure di ristoranti e palestre, oppure organizzava convegni al Senato per negare la pandemia, quando non viroloveggiava affermando che non c’era bisogno delle mascherine.  Gli stessi che nei talk show televisivi parlavano di dittatura sanitaria e di abuso dei Dpcm adesso non hanno niente da dire se il nuovo Presidente del Consiglio fa copia e incolla degli atti del suo predecessore, e per far finta di cambiare qualcosa nomina l’ex capo della polizia ai Servizi, ricicla un suo fedelissimo alla Protezione Civile, e affida a un militare i poteri dello stato d’emergenza per la pandemia. Per molto meno in altri Paesi si parlerebbe apertamente di dittatura senza bisogno di specificare se sanitaria o autoritaria.

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Chi prende in giro gli italiani

Imagoeconomica draghi nulla cambiaSe non è zuppa è pan bagnato. Ma gli italiani sempre a dieta restano. Con un’autentica mandrakata – d’altra parte non tutti sono Draghi – il premier si prepara a cambiare nome ai “ristori”, che diventeranno “sostegni”. Una riforma tutt’altro che epocale, per non parlare di presa in giro, con cui dovremmo dimenticare un dettaglio: da quando hanno fatto fuori Conte da Palazzo Chigi i flussi di denaro alle imprese chiuse per Covid sono praticamente fermi.  Nomina i ministri, assumi i dirigenti, litiga sui sottosegretari: la politica da settimane sta pensando solo a questo, e persino i provvedimenti più urgenti sono in gran parte bloccati. Prendiamo la sospensione delle cartelle esattoriali – 50 milioni di avvisi che la precedente maggioranza giallorossa aveva più volte posticipato – e che a meno di un miracolo lunedì saranno recapitate ai contribuenti, compresi quelli che per gli effetti della pandemia non hanno più occhi per piangere.  Dopo averci lucrato per mesi, accusando il precedente Governo di tenere questa spada di Damocle sulla testa degli italiani, ora Lega e Forza Italia non hanno saputo fare di meglio che affidarsi a un ordine del giorno su una nuova proroga. Nel frattempo i 32 miliardi dello scostamento di bilancio fatto passare sempre dall’Esecutivo Conte restano nelle casse del Tesoro, in attesa che il neo ministro Franco cominci a metterci mano.  Questi, e molti altri ancora, sono i danni fatti da Renzi, con la complicità delle destre e di un sistema mediatico in gran parte in conflitto d’interessi. Senza addentrarci nell’altra emergenza – la campagna vaccinale – il cambio dell’Esecutivo, dunque, sta presentando il conto. Un fardello a cui ormai non possiamo che rassegnarci, ma che non ci obbliga ad essere pure presi per i fondelli.

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  1. Imprese e famiglie stremate. Per i ristori non c’è fretta. In due mesi non si è visto un euro dei 32 miliardi stanziati da Conte. Servono ancora 7-10 giorni
  2. Cosa sa di te WhatsApp? C’è un modo (semplice) per scoprirlo
  3. Ora Salvini si crede Draghi. Tratta con San Marino per acquistare altri vaccini. Il leader della Lega fuori controllo vuole abolire pure il Codice degli appalti. Lobby e corrotti si fregano le mani
  4. Sale l’incidenza di casi tra gli under 20. Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia supera quella delle fasce di popolazione più adulte

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