curare pazienti a casaL’infettivologo Bassetti vara le nuove linee guida per curare i pazienti positivi al Covid a casa. Scoppia la polemica.  Medici di base contro la bozza del protocollo redatto da Matteo Bassetti su come curare i pazienti a casa che hanno contratto il Covid.  Paracetamolo per i sintomi febbrili, gli antinfiammatori se il quadro clinico del paziente Covid inizia ad aggravarsi, cortisone solo in emergenza per evitare di aggredire il sistema immunitario del malato. Nessun antireumatico, né antibiotici. Eparina per le persone che hanno difficoltà a muoversi. Sono queste le indicazioni terapeutiche per le cure a casa dei pazienti positivi al Covid contenute nel testo. 

“Inoltre – spiega Bassetti – i medici di medicina generale potranno usufruire di una consulenza infettivologica telematica e così potremo gestire insieme a casa i pazienti evitando, quando possibile, di essere ricoverati in ospedale. Un esempio di collaborazione tra ospedale e territorio. Uniti si vince”.  Un vademecum nato, come lui stesso ha spiegato, da una collaborazione con i medici di medicina generale di Genova e che ha come obiettivo quello di evitare il collasso delle terapie intensive, alleggerendo il lavoro negli ospedali e rendendo possibili le cure a casa.

Un documento che però ha provocato sconcerto tra i medici di famiglia che ora lamentano il mancato coinvolgimento e non sono d’accordo con queste indicazioni.

Poco prima della diffusione del contenuto, il segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) Silvestro Scotti aveva spiegato all’Ansa quali sono le attuali terapie consigliate dai medici di Medicina generale.

“Per le cure a casa dei pazienti con Covid noi medici di famiglia siamo fermi alle indicazioni che ci sono state fornite tra marzo e aprile. Trattiamo gli assistiti con paracetamolo, ibuprofene, vitamine in prima battuta. Se invece la febbre si protrae, anche antibiotici e cortisone. Se sopraggiunge la dispnea e la saturimetria scende troppo indichiamo l’ospedale”.

Covid, il protocollo per curare i pazienti a casa

Il protocollo per i casi asintomatici, spiega lo stesso Bassetti, non prevede alcuna terapia. Per quelli con sintomi lievi si prescrive una terapia sintomatica, come paracetamolo, ibuprofene o acido acetilsalicilico (aspirina) in assenza di controindicazioni.

Per chi ha invece febbre persistente superiore a 38.5 C per 96 ore con tosse e con dispnea da sforzo, ma saturazione dell’ossigeno a riposo in aria ambiente pari o superiore a 93% oppure a 90% in pazienti con patologie polmonari croniche, si prevede la stessa terapia sintomatica e in aggiunta l’eparina in caso di età superiore a 60 anni, ridotta mobilità o presenza di altri fattori di rischio.

Prevista prescrizione di antibiotici, da valutare caso per caso in base all’impegno polmonare, non con il presentarsi dei primi sintomi quindi, ma in caso di sospetta sovrainfezione batterica. Il cortisone viene indicato solamente dopo 5-7 giorni dall’esordio dei sintomi, mentre è sconsigliato per chi non presenta segni di compromissione respiratoria.

Locatelli annuncia protocollo condiviso

“Il ruolo dei medici di medicina generale è cruciale. In queste ore è pronto per una valutazione concertata con i medici un documento che vuole essere una linea di indirizzo. Ciò per dare indicazioni sulla linee terapeutiche per evitare sovraccarico degli ospedali. Il documento è pronto e verrà condiviso e concertato con i medici” ha annunciato il presidente del Css Franco Locatelli.

fonte FANPAGE da  Blitzquotidiano.it

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