cartabia boDodici anni fa a Repubblica bastava un giornalista (D’Avanzo) per fare 10 domande a B.. Ieri a Repubblica si son messi in undici, direttore compreso, per non farne neanche una alla Cartabia. E riempire due pagine con le sue risposte sottovuoto spinto. Fior da fiore.  1. “La riforma attua il principio costituzionale di ragionevole durata del processo”. La poverina pensa che, per abbreviare i processi, basti scrivere che devono durare meno e stecchirli alla scadenza. Come dire che, perché i treni arrivino in orario, basta bloccarli dopo un tot anche in aperta campagna, facendo scendere e proseguire a piedi i passeggeri.  2. “La politica si occupava delle proprie bandierine ignorando i contenuti della legge”. L’unica a ignorare la sua legge è lei, che non l’ha scritta e forse neppure letta. Dice alla Camera che la mafia non c’entra perché l’improcedibilità è esclusa per i reati da ergastolo (omicidi e stragi). Poi le spiegano che i processi di mafia non sono quasi mai di omicidio e strage, ma replica che la riforma non cambia perché l’han votata tutti. Infine Conte deve minacciare l’astensione dei ministri M5S per costringerla a escludere associazione mafiosa e voto di scambio, a triplicare da 2 a 6 la scadenza degli appelli per i reati aggravati dalla mafia e a raddoppiarla da 2 a 4 per gli altri. A proposito di “bandierine”.

3. “I processi di mafia sono trattati con priorità anche per la presenza di imputati detenuti… Il pericolo di mandare in fumo i processi di mafia non c’è mai stato”. E allora come mai il procuratore nazionale antimafia, il Csm e l’Anm han detto l’opposto? Basta leggere la relazione Lattanzi cui dice di essersi ispirata: l’arretrato medio delle Corti d’appello è di 2 anni; quindi i nuovi processi, secondo il suo progetto-base, sarebbero nati in media tutti improcedibili. Raramente i processi di mafia hanno imputati detenuti (vedi Cuffaro e Dell’Utri, mai arrestati prima del giudizio): il che conferma che la ministra della Giustizia non sa di cosa parla.

4. “Abbiamo sempre ascoltato i magistrati… tant’è che il presidente dell’Anm dice che parte delle loro preoccupazioni si sono un po’ allentate… I termini che abbiamo messo sono raggiungibilissimi”. Se ha ascoltato i magistrati, vuol dire che non ha capito cosa dicevano. E se sono un po’ meno allarmati dai nuovi termini “raggiungibilissimi”, è perché Conte l’ha obbligata ad annullarli per i reati di mafia e a triplicarli o raddoppiarli per gli altri. Risparmiandole un surplus di figuraccia.

5. “Si è giunti qui per via del contesto politico che conosciamo”. Sì, un contesto politico chiamato “elezioni” che lei non conosce, non avendo mai preso un voto in vita sua, e che tributò il 33% al M5S perché facesse l’opposto di quel che vuole lei. O chi per lei.

Fonte: Il Fatto Quotidiano – L’editoriale di Marco Travaglio

da InAltoICuori.com

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