Imagoeconomica tutti contro la RaggiAl Senato i 5 Stelle, Pd e Leu danno vita a un intergruppo, in Campidoglio si fanno gli sgambetti sulla Raggi. Niente di nuovo in una storia che vede dissanguarsi sempre e solo il Movimento, come avvenuto in tutte le occasioni in cui dem e 5S hanno provato a collaborare, comprese le ultime regionali in Puglia, per non parlare di quelle in Emilia Romagna e Toscana, dove il voto utile in funzione anti-destra ha penalizzato una parte sola, sempre la stessa.  Naturale che il partito di Zingaretti ci abbia preso gusto, e l’idea di riprendersi la Capitale compensando la sindaca con qualche sediolina circola da tempo. D’altra parte, l’impresa della prima cittadina uscente è quasi disperata. Dal suo primo giorno di lavoro i poteri forti della città, con la forza della loro propaganda e di giornali menzogneri, l’accusano di tutto, financo di aver dato una ventiquattresima pugnalata nell’assassinio di Giulio Cesare.   Balle grandi quanto la voglia di tornare ai bei tempi andati, quando si rubava alla luce del sole e si tollerava una corruzione diffusa, tanto una mano lava l’altra e tutte e due acchiappano dalle casse pubbliche, non a caso lasciate dai partiti di destra e di sinistra sistematicamente vuote. Di fronte a questo scempio la sindaca ha lavorato sodo e ottenuto importanti risultati, a tal punto che a destra non si trova un kamikaze disposto a sfidarla, tranne il solito Gasparri, consapevole che neppure a Giurassic Park i dinosauri sono più antichi di lui in Parlamento, e pertanto non gli costa nulla sperare in un miracolo.

Un film identico a quello a cui si assiste pure a sinistra, dove un altro aspirante suicida – elettoralmente parlando – Calenda, non sa più che inventarsi per non prendere meno voti di Marchini, altro protégé dei salotti dei Parioli, che per due volte ha speso un botto per farlo lui, il botto. In tutto questo nel Pd c’è chi vorrebbe giocare la carta Gualtieri, ben eletto alle suppletive alla Camera sempre nello stesso enclave della Ztl del centro cittadino, ovviamente a spese della Raggi che dovrebbe farsi da parte e senza sporcare. Un disegno che purtroppo piace pure a qualcuno nel Movimento, ma dove si vuol far passare per coalizione una annessione.

Articolo/Editoriale di  Gaetano Pedullà  per LaNotiziaGiornale.it 

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