ne resta solo uno Conte renziCon il ritiro delle ministre e del sottosegretario di Italia Viva dall’esecutivo giallo-rosso si è aperta la crisi di governo che Matteo Renzi minacciava da settimane. Renzi ha staccato la spina al governo che lui stesso ha contribuito a far nascere dopo la crisi di agosto 2019, e adesso al premier Giuseppe Conte restano essenzialmente due opzioni: recarsi direttamente in Parlamento e verificare la fiducia nella sua maggioranza o rassegnare le dimissioni, sperando in un terzo incarico.  Nella mattina di oggi, giovedì 14 gennaio, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha deciso di sospendere i lavori dell’assemblea per chiedere a Conte di riferire alla Camera sulla crisi di governo. Alle 13 è convocata la riunione dell’esecutivo politico del Pd, ma secondo fonti del Nazareno cresce la preoccupazione dopo che una verifica preliminare ha mostrato l’impossibilità di trovare i voti dei “responsabili”.  Voti a cui si appella invece il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale ha lanciato un messaggio ai “costruttori europei” del Parlamento per “mantenere la via” e risolvere la crisi di governo. Luca Telese intanto ha spiegato su TPIil paradosso della crisi di governo“, e cioè che la maggioranza di governo, originariamente composta da Pd, M5S e Leu, formalmente non cambia anche dopo le dimissioni delle due ministre. Riccardo Bocca descrive invece “la parabola di Renzi“: da mister rottamatore a picconatore di se stesso. Di seguito le ultime notizie sulla crisi di governo.

Crisi di governo, ultime notizie

Ore 12,10 – Pd: “Responsabili non ci sono, rischio voto a giugno” – Secondo fonti qualificate interne al Partito Democratico, al Nazareno si registra preoccupazione dopo che un’analisi preliminare ha mostrato che i voti dei responsabili “non ci sono”. Si fa strada quindi l’ipotesi di andare a votare a giugno.

Il Pd, spiegano le stesse fonti, non può andare dietro a rumors su sostegni alla maggioranza che al momento non si palesano. D’altro canto anche ricucire con Iv sembra una chimera perchè M5s ha chiarito che con Matteo Renzi non ci parla più.

Ore 12,00 – Di Maio: “Da Renzi gesto irresponsabile, appello ai costruttori” – “Mentre il Paese attraversa uno dei momenti più bui della sua storia, ieri Matteo Renzi ha scelto di ritirare i suoi ministri aprendo l’ennesima crisi di governo. Il mondo ci sta guardando e purtroppo non possiamo andarne fieri”. Lo ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

“Nell’anno nella presidenza italiana del G20, della copresidenza italiana della COP26 e soprattutto nell’anno in cui dobbiamo iniziare a spendere il piano Marshall del nuovo millennio, l’Italia rischia così di essere macchiata in modo indelebile da un gesto che considero irresponsabile e che, come avevo anticipato, divide definitivamente le nostre strade”, ha continuato Di Maio.

“Il mio appello si rivolge dunque a tutti i costruttori europei che, come questo Governo, in Parlamento nutrono la volontà di dare all’Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto. Insieme, possiamo mantenere la via. Guardiamoci intorno e troveremo un Paese che chiede di essere ascoltato. Non possiamo permetterci di ignorarlo. Noi gli daremo voce fino alla fine”, ha aggiunto.

Crisi di governo, ultime notizieOre 11,00 – Centrodestra: “Conte venga a riferire in Senato” – Il presidente dei Senatori di Fratelli d’Italia a dichiarato ai cronisti riuniti a Montecitorio che il centrodestra attende il premier in Senato, per verificare “se questo governo ha ancora una maggioranza in Parlamento”. Il vertice dei leader di centrodestra si riunirà alle 14.

Ore 10,45 – Alle 11 si riunisce l’esecutivo politico del Partito democratico – All’incontro parteciperanno il segretario Nicola Zingaretti, il vice Andrea Orlando, i ministri e i capidelegazione dem. L’obiettivo è confrontarsi sulla linea da tenere: da un lato c’è l’ipotesi di appoggiare il capo del governo e di andare dunque alla conta dei voti in Aula; dall’altra quella di tentare una riconciliazione con il leader di Italia Viva dopo le dichiarazioni in conferenza stampa e in linea con l’orientamento di Mattarella, che non vorrebbe maggioranze “raccogliticce” in Senato.

Ultime notizie sulla crisi di governo – Ore 10,40 – Convocata la riunione dei capigruppo in Senato – È stata convocata per le 11.15 al Senato la conferenza dei capigruppo dopo la richiesta delle opposizioni di sospendere i lavori dell’Aula per ascoltare il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla crisi di governo.

Crisi di governo, ultime notizie – Ore 10,30 – Fico sospende i lavori in Aula – “Aderisco alla richiesta di convocare a breve una riunione dei capigruppo, anche per stabilire un percorso ordinato e responsabile in questo momento così drammatico. Contatterò il presidente Conte per la richiesta di venire in aula”. Lo annuncia il presidente della Camera, Roberto Fico che ha deciso di sospendere i lavori dell’assemblea. La richiesta a Conte di riferire alla Camera sulla crisi di governo, avanzata inizialmente dal centrodestra, era stata condivisa da tutti i capigruppo di Montecitorio.

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Il Movimento 5 Stelle ha fatto sapere che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio “è fortemente preoccupato per gli sviluppi politici delle ultime ore. Ha sentito il premier Conte più volte e in questo momento segue da vicino ogni passaggio, insieme al capo politico Vito Crimi e agli altri ministri M5S, al fine di dare il “massimo supporto e fornire ogni contributo possibile al presidente del Consiglio”.

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Cosa resta da fare a Conte ora che Renzi ha staccato la spina, innescando la crisi di governo? Ieri i leader della maggioranza hanno fatto sapere al premier di essere con lui senza se e senza ma, ma è escluso che Conte vada direttamente in Parlamento a chiedere nuovamente la fiducia, anche perché questo potrebbe rappresentare un suicidio politico senza i voti di Italia Viva. Si è parlato dell’appoggio dei “responsabili”, che potrebbero garantire la fiducia anche in assenza dell’appoggio renziano, ma questa prospettiva non piace né a Mattarella né al Pd, perché non assicurerebbe una maggioranza solida, e l’esecutivo sarebbe soggetto ai veti dei parlamentari esterni alla maggioranza di governo.

Ultime notizie sulla crisi di governo – Conte temporeggia e rimanda la resa dei conti in Parlamento

Conte potrebbe invece rimandare la resa dei conti in Aula, assumere l’interim dei ministri lasciati liberi da Bonetti e Bellanova e attendere il tempo necessario a votare lo scostamento di bilancio e il decreto ristori in Parlamento. Eppure, se questo scenario si realizzasse, l’opposizione potrebbe presentare da un momento all’altro una mozione di sfiducia e spingere il governo a contare i voti e a prendere atto della crisi.

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dall'articolo di  Marta Vigneri per TPI.it

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