Dieci ettari di “pratone” sulla via Ardeatina e un vecchio permesso a costruire risalente al 2002. Dall’altra parte della consolare il nuovo hub di Amazon. Un chilometro e mezzo più in là, la tanto discussa discarica di Albano. Sul lato strada pure un reperto risalente all’Antica Roma (che qui non manca mai) oggetto di alcuni […]

CONFERENZA STAMPA PER L' ACCORDO ELETTORALE PD - AZIONE - + EUROPAAbituati come sono a truffare gli italiani, è normale che i partiti si truffino pure tra loro. Nessuna sorpresa, dunque, per Calenda che obbliga Letta a umiliare Di Maio e Fratoianni escludendoli dai collegi uninominali, perché il Churchill dei Parioli non vuole confondersi con ex 5 Stelle e nemici degli inceneritori, però poi gli va bene ritrovarseli accanto in Parlamento portati al proporzionale dallo stesso Pd con cui si è alleato. O per meglio dire, ha scassinato.  Strappare il 30% dei collegi sulla base di sondaggi che vanno dal 3,5 a 6%, infatti, più che un accordo è un furto con destrezza. Che comunque dà l’idea di quanto sappia trattare il segretario dem, ad oggi capace di escludere dalla sua coalizione solo Conte, che in effetti non ha nulla da spartire con questo giro dove potrebbe rientrare pure Renzi.

Imagoeconomica assessore capitolino De SantisSembra esserci una maledizione dietro al concorso del Comune di Roma per l’assunzione di 1.512 dipendenti. Prima il sistema si è inceppato con alcuni candidati che hanno notato due risposte identiche in una singola domanda decretando l’annullamento della prova del 25 giugno scorso, poi la presunta truffa ai danni di un centinaio di partecipanti che è stata portata alla luce ieri.  Un raggiro surreale consumato su Facebook dove i concorsisti sono stati contattati da un profilo, poi risultato falso, intestato all’assessore al Personale della giunta Raggi, Antonio De Santis (nella foto) con un messaggio in cui si legge: “Ciao vincitori, congratulazioni per la tua fortuna. Solo i fortunati saranno selezionati come vincitori e riceveranno un messaggio speciale da me”.  Il testo, però, andava oltre chiedendo anche di registrarsi su un sito creato ad arte, inserendo i propri dati personali che erano, come accertato dagli agenti della polizia locale che hanno scoperto il raggiro, il vero obiettivo del hacker. Un caso su cui indagherà la Procura di Roma, con un fascicolo contro ignoti, per capire chi ci sia dietro al furto d’identità consumato nei confronti dell’assessore e di questa truffa online.

Cartabia contro i pm antimafia"I procedimenti puniti con l’ergastolo non sono soggetti ai termini dell’improcedibilità" e comunque "per i reati più gravi si prevede una possibilità di proroga", sostiene la ministra rispondendo al question time. Ma di per sè nè l'associazione mafiosa nè quella terroristica sono punite con l'ergastolo: gli appelli si estinguerebbero in tre anni.  “Spesso in questi giorni si è detto che i processi di mafia e terrorismo andranno in fumo. Non è così“, perché “i procedimenti puniti con l’ergastolo non sono soggetti ai termini dell’improcedibilità” e comunque “per i reati più gravi si prevede una possibilità di proroga“. Durante il question time alla Camera, in risposta a un’interrogazione dei deputati ex M5S de “L’alternativa c’è” sulla riforma penale approvata in Consiglio dei ministri, la ministra della Giustizia Marta Cartabia liquida così le preoccupazioni espresse rispetto al testo da magistrati antimafia come Nicola Gratteri, Federico Cafiero De Raho e Alessandra Dolci, che hanno parlato di un’amnistia mascherata capace di minare addirittura la sicurezza del Paese, mandando in fumo anche procedimenti per reati di altissimo allarme sociale.

Imagoeconomica Corte dei Conti promuove i bilanci RaggiDopo anni di gestione disastrosa delle finanze, tanto da far scattare il commissariamento, le scelte fatte per amministrare i fondi del Campidoglio dalla sindaca Virginia Raggi e dalla sua giunta sembrano essere state giuste. La strada intrapresa dai pentastellati appare quella corretta. E questa volta non si tratta di un proclama M5S, ma dell’analisi compiuta dai magistrati della Corte dei Conti, che hanno passato al setaccio la gestione finanziaria di Roma Capitale dal 2017 al 2019, verificando anche alcune delle più recenti operazioni.  Un controllo in sostanza sull’intera amministrazione targata 5S. Non mancano ovviamente le criticità. Ma anche su questo fronte, stando al rapporto depositato ieri salla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per il Lazio, i nodi principali, quelli fatti della troppa polvere messa per anni sotto il tappeto se non molto peggio, sono gli stessi su cui da tempo batte la sindaca e per i quali la stessa anche di recente ha cercato soluzioni.  IL PUNTO. I magistrati contabili, ultimata l’indagine sui bilanci capitolini, hanno specificato che “dal controllo svolto sulla documentazione trasmessa è emersa una sostanziale regolarità degli andamenti in un contesto di adeguata implementazione dei nuovi istituti dell’armonizzazione contabile, l’assenza di tensioni immediate sul piano della gestione della liquidità e il rispetto del limite di indebitamento nel periodo considerato”.  Nessuna altra voragine insomma è stata prodotta nelle disastrate casse capitoline dai pentastellati, costretti a fare i conti con una pesantissima eredità.