Nella vita esistono una serie di piaghe che distruggono il benessere comune che ci fanno pensare male della vita, creano delle barriere insormontabili, una di queste è il bullismo che ci fa ascoltare delle storie davvero assurde e surreali. Vite rovinate, famiglie distrutte, individui che smettono di vivere una serenità quotidiana spezzata dalla cattiveria orrenda di quei bulli che non si curano del benessere comune, del diritto di ognuno di noi di condurre una vita felice.  In questo articolo non siamo qui però a parlare di come il bullismo distrugge la vita delle persone, siamo qui a parlare di quegli eroi che combattono questa orrenda piaga, prendono il toro per le corna e diventano un esempio di coraggio da seguire. Lui è Marco Baruffaldi un ragazzo down che con la sua musica e le sue iniziative ha intrapreso una vera e propria battaglia.  Marco è un musicista di grande spessore oltre che una persona sensibile e piacevole, un ragazzo che ha subito bullismo e che grazie alla sua musica ha trovato il coraggio di rialzarsi e di dare forza a coloro che purtroppo si trovano a combattere questa atroce battaglia.

 

Famosissimo il suo duetto con J-AX a Tu si que vales che lancia il suo messaggio e consacra l'artista tra i professionisti del settore. Ora Marco legittima la sua carriera con un brano toccante e di spessore prodotto da tre nomi importanti nell'apparato musicale Maurizio Martellini in collaborazione con Nicola Ursino e Marco Di Maio di M&N VOX, un brano che nel testo ci trasmette un messaggio di speranza e di benevolenza alla ricerca di un mondo migliore e senza quella sofferenza indotta dalla malvagità.”Assieme si può fare” che anticipa l'uscita dell'

è il brano in questione che potrete naturalmente trovare su tutti i digital store e sul canale ufficiale di Marco.

Esortare la comunità a seguire questo artista stupendo penso sia doveroso, è fondamentale sostenere persone che si battono per gli altri dando un apporto vero e concreto perché come ci insegna Marco Baruffaldi “Assieme si può fare”.

Articolo di Manola Molendini 

 

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